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Articolo: Chi ha prodotto la maglietta che indossi?

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Chi ha prodotto la maglietta che indossi?

Chi ha prodotto la maglietta che indossi?

Una volta gli abiti alla moda erano realizzati da stilisti che producevano con materiali di alta qualità, spesso made in Italy, costavano molto ma duravano anni ed anni, sicuramente qualcuno conserva ancora il cappotto immacolato della nonna.

Ad oggi la moda è accessibile a tutti grazie alle catene di Fast Fashion che vendono capi a pochi euro, ma ti sei mai chiest* quanto costa realmente la produzione di quella maglietta venduta a 5€? e soprattutto chi ha lavorato le materie prime e chi ha cucito pezzo per pezzo? 

Dopo alcune ricerche oggi vogliamo far luce su un argomento a cui teniamo moltissimo. 

Spesso i costi di questi capi sono economicamente bassi ma umanamente alti, cosa significa? 

La maggior parte delle aziende di fast fashion produce vestiti in paesi del terzo mondo sfruttando lavoratori che la maggior parte delle volte sono sottopagati, senza diritti e tutele sul lavoro. 

Donne con un salario ancora più basso rispetto a quello degli uomini e bambini sfruttati per il lavoro. 

Chi ha raccolto il cotone per realizzare la tua maglietta era in condizioni ottimali per lavorare? 

Chi ha cucito i tuoi pantaloni è stato tutelato dai diritti sul lavoro? 

Potresti indossare dei vestiti che sono stati realizzati da bambini o da persone sottopagate e sfruttate, per non parlare della sfera ambientale e sostenibile, queste marche non si curano di una produzione ecosostenibile in cui l’ambiente, le piantagioni e gli animali non vengono deturpati o estirpati dal proprio habitat. 

Sono le stesse marche che però una volta all’anno propongono una collezione di 5 capi d’abbigliamento “ecosostenibili” perchè prodotti con una percentuale di plastica riciclata o cotone biologico, facendo leva sul Greenwashing e convincendo gli acquirenti ad essere complici di un’economia giusta ed ecosostenibile, quando di ecosostenibile non hanno nulla. 

Per questo è sempre più importante ridare vita ai vecchi abiti vintage o acquistare abiti usati, ecco cosa andresti ad evitare:

  • centinaia di litri d’acqua per produrre una sola maglietta
  • piantagioni rase al suolo
  • sfruttamento di bambini, donne, uomini sottopagati 
  • microplastiche e produzione di nuova plastica per i vestiti in tessuti sintetici

É ora di prendere una rotta diversa, è ora di agire perchè il pianeta sta chiedendo aiuto.

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